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Le piante del Monte Limbara

Le piante del Monte Limbara
Piante endemiche e officiniali

Le piante del Monte Limbara rappresentano uno degli elementi di maggiore ricchezza di questa montagna. Nel massiccio del Monte si passa dai 250 metri sul livello del mare a oltre i 1300 metri, e per tale motivo, sono presenti diverse fasce climatiche che influenzano la vegetazione. Saper riconoscere le piante fa parte di un turismo lento che apprezziamo sempre di più: portare con sé odori e profumi del luogo che si è visitato, non può che accrescere la nostra sensibilità sul mondo intero.

Caratteristiche delle piante endemiche

Sul Limbara possiamo riscontrare tre fasce di vegetazione principali caratterizzate da arbusti prostrati e garighe montane (rosmarino, timo, ginestre) nella parte alta del monte, boschi montani (lecci) e boschi tipici della media montagna e colline (parte inferiore). Oltre a questa vegetazione spontanea sono presenti numerosi rimboschimenti a conifere impiantati a partire dal 1950 in seguito a numerosi incendi.

La flora spontanea del Limbara è costituita da 506 entità delle quale 56 sono endemiche, cioè particolarmente rare e di area limitata. Di queste ultime la maggior parte sono endemismi sardo-corsi ma altri sono esclusivi o quasi del Limbara. Solo per citarne alcuni: Thesium italicum, Armeria sardoa, Romulea limbarae, Ribes multiflorum sbsp. sandalioticum (endemismo sardo presente anche sul Gennargentu), Scorzonera callosa e la Viola corsica subsp. limbarae (vive in tutto il mondo solo in Sardegna e solo sul Limbara). 

Altri endemismi particolari sono: Arum pictum, la delicata margherita Bellium bellidioides, la minuscola Arenaria balearica, Stachys corsica, il giglio Pancratium illyricum, la splendida Ornithogalum corsicum.

Rarità endemiche floreali

Fiore particolarmente bello è quello della peonia (chiamata dai locali anche rosa del limbara), un’entità molto rara e presente sul Limbara orientale, e quello della Genista salmzannii che si trova solitamente ad alta quota. Quest’ultima è una ginestra endemica, tipica delle brughiere montane e dalla forma a cuscinetto con fusti legnosi. Raro quanto la ginestra è anche il Thymus herba-barona, aromatico arbusto nano che sviluppa rami striscianti.

Alberi e macchia mediterranea

L’albero che più caratterizza il Monte Limbara è sicuramente il leccio. Questa quercia occupa due delle tre fasce di vegetazione ed offre riparo a numerosi animali, compreso il cinghiale che si nutre delle sue ghiande. All’interno dei boschi di leccio, a seconda della fascia climatica e dell’esposizione, possiamo trovare la quercia da sughero, la roverella. Mentre in quelle aree in cui gli alberi sono più radi possiamo incontrare più spesso una fitta macchia con erica, corbezzolo (fine Settembre – inizio Gennaio). I rovi sono presenti in tutti gli avvallamenti umidi e regalano a fine estate delle more saporite. Con i rimboschimenti sono stati aggiunti alcuni alberi che non fanno parte del paesaggio autoctono del Monte Limbara: stiamo parlando del pino marittimo, domestico e laricio (varietà corsa), e delle sequoie a Vallicciola.

Le piante officinali del Monte Limbara: la calendula

Tra le piante del Monte Limbara spicca per la sua qualità officinale la semplice e duttile calendula. Il nome calendula deriva dal latino calendae che indica il primo giorno del mese nel calendario romano, mentre il nome gallurese con cui è conosciuta è cacaranciu.

La calendula è una pianta che cerca il sole: i suoi fiori, simili al sole si aprono al mattino e si chiudono al tramonto. È simbolo di vita, energia e calore infatti il suo colore rosso-arancio è l’unione tra il giallo e il rosso. Si fa riferimento alla varietà officinalis perché di largo uso sia in medicina sia in cosmesi.

piante del limbara, calendula2

Distribuzione della calendula

È presente in tutta Europa. In Italia si ritrova ovunque sino a 600 metri d’altitudine. In Sardegna è diffusa ovunque, e in Gallura la si trova nei campi, giardini, prati, luoghi ghiaiosi e montani. Si rinviene facilmente negli orti, nei terreni incolti e nelle zone asciutte e assolate.

Principi attivi

principi attivi contenuti nei fiori di calendula sono validi sia in campo dermatologico sia cosmetico. Essi sono:

  • un olio essenziale
  • una sostanza resinosa
  • tracce di acido salicilico
  • mucillaggini (funzione idratante e rimineralizzante)
  • vitamina C
  • sostanze coloranti: carotenoidi, acido malico

Scopi Curativi

La calendula officinalis può essere utilizzata per regolarizzare il ciclo mestruale e calmarne i dolori. Possiede inoltre proprietà vasodilatatrici e diuretiche, fluidificanti. I preparati di calendula sono utili nell’uso esterno per la cura delle ulcere, screpolature, piaghe purulente, irritazione cutanee. Si impiega sia l’estratto oleoso che quello glicolico, la tintura madre e la frazione mucillagginosa. Ideale anche per pelli aride in creme antirughe e nei prodotti solari. Efficace nei colluttori  e dentifrici. Associando la calendula con malva e tiglio si ottene una sinergia più forte nel ripristino di condizioni fisiologiche di idratazione, bruciature, screpolature

Usi Vari

  • per attenuare i dolori addominali nelle mestruazioni dolorose, utilizzare un infuso di 1 grammo fiori in 100 ml di acqua. Bere una tazza al giorno.
  • per pelli e mucose arrossate, utilizzare un decotto ottenuto con 6 gr di fiori in 100 ml di acqua. Fare risciacqui boccali più volte al giorno.
  • per geloni e contusioni utilizzare compresse imbevute nel decotto

Usi Locali

L’utilizzo della calendula in Gallura è molto limitato, forse non si conoscevano interamente le sue virtù medicinali. Nelle campagne si usava spremere le foglie di calendula per ottenere il succo che veniva applicato direttamente su calli e verruche. Si utilizzava anche la pomata, ricavata artigianalmente, su ustioni e arrossamenti. Si mettevano a macerare una manciata di fiori di calendula in 50 ml di olio d’oliva in un recipiente di vetro chiuso per 5 giorni al sole. I petali di calendula un tempo si usavano per colorare il burro.

Cucina e Salute

Boccioli di calendula sotto sale

Preparazione:

  • Lavare i boccioli di calendula e asciugare
  • Disporli nei vasi alternandoli con sale grosso premendo leggermente fino a riempimento
  • Usarli nei sughi o per colorare zuppe o nei risotti al posto dello zafferano

Insalata di calendula

Ingredienti per 4 persone:

  • 150 gr di insalatina di campo
  • 1 pugno di fiori di calendula
  • 1 cipolla bianca
  • 50 gr di spinaci
  • 3 cucchiai di olio e 3 di aceto

Preparazione:

  • lavare l’insalata, i fiori di calendula e gli spinaci
  • pelare la cipolla e tritarla
  • aggiungere le altre verdure
  • condire con olio, aceto, sale e cospargere di fiori

Se la civiltà industriale è responsabile di inquinamenti, stress, possiamo semplicemente ricordarci che la natura è sempre vicino a noi. La natura è un luogo di connessione con noi stessi perché ci spinge a rivalutare le cose semplici, recuperando una vita sana e genuina.

 

Per approfondimenti: Piante Officinali del Monte Limbara (Rau-Satta) 1998