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I dolmen di Luras

I Dolmen di Luras

Itinerari nell’archeologia sarda

 

Cosa sono i dolmen?

La parola dolmen è francese e proviene dal bretone tol (tavola) + men (pietra). I dolmen sono tipici dell’Età della Pietra, ovvero quelle fasi preistoriche che si concentrano tra il Paleozoico e il Neolitico. In particolare i dolmen vengono eretti in pieno Neolitico e anche oltre l’Età della Pietra, vale a dire fino all’Età del Bronzo. La comparsa di queste particolari strutture è associata allo sviluppo delle necropoli e del culto dei morti in tutta l’Europa neolitica.

A cosa servivano i dolmen?

Si tratta di una struttura in pietra formata da lastre verticali e una lastra orizzontale: costituiva una vera e propria tomba, singola o collettiva, in genere destinate ai membri più in vista delle comunità. Lontane dai centri abitati, come i nostri abitati: all’esterno potevano svolgersi funzioni o banchetti funebri, e questo è dimostrato dal materiale ritrovato durante scavi archeologici. I dolmen testimoniano come nel Neolitico l’uomo abbia cominciato ad associare la morte ad uno spazio sacro.

Dove si possono trovare i dolmen?

I dolmen sono attestati in Francia, Gran Bretagna, Italia (soprattutto la Sardegna), Europa Settentrionale, Africa Settentrionale, Siria, Palestina, Medio Oriente.

I dolmen di Luras

In territorio di Luras si trovano si trovano quattro dolmen: Billella, Alzoledda, Ciuledda e Ladas. Sono facilmente raggiungibili poiché si trovano all’uscita del paese, lungo la SP10 in direzione Luogosanto, seguendo i cartelli stradali.

Billella

Il sepolcro megalitico di Billella presenta pianta rettangolare con l’ingresso rivolto a est. La parete ovest è composta da due pietroni sbozzati poggianti sulla roccia naturale mentre quella est da una grande lastra quadrangolare. Non rimane alcuna traccia del tumulo che doveva ricoprire in origine il monumento.

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Alzoledda

A circa un chilometro dal dolmen di Billella si trova quello di Alzoledda, anch’esso con planimetria rettangolare e ingresso rivolto a est. La parete di fondo è formata da un’unica lastra piatta mentre le pareti lunghe sono composte ciascuna da una lastra infissa a coltello. Il lastrone misura 2 metri e consiste in un masso quadrangolare che sporge di mezzo metro oltre le pareti. La camera di sepoltura, di forma trapezoidale, è stata oggetto di uno scavo archeologico che ha consentito di datare l’occupazione del sepolcro ai tempi della cultura di Ozieri.

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Ciuledda

Il dolmen di Ciuledda presenta pianta semi-circolare e ingresso rivolto a sud-est. La parete ovest era costituita da tre lastroni dei quali manca quello centrale. La parete est è costituita da quattro pareti di sostegno con gli interstizi riempiti di pietrame: il fondo è chiuso da due lastre sovrapposte che unendosi a quella di destra formano un angolo acuto. I materiali, tutti relativi alla cultura di Ozieri, sono stati ritrovati in un avvallamento del terreno all’esterno della camera di sepoltura, forse frutto di una ripulitura del sepolcro per ospitare altre deposizioni. 

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Ladas

Vicino al dolmen di Ciuledda, a circa 500 metri, si trova il dolmen di Ladas. Si tratta del dolmen più grande e affascinante: lungo ben 8 metri e largo oltre 6 metri. Ha pianta rettangolare con l’ingresso rivolto a sud-ovest e le pareti formate da lastre infisse a coltello. La parete occidentale è costituita da tre lastroni anche se non è da escludere che negli spazi tra di essi, molto distanziati gli uni dagli altri, ve ne fossero collocati altri. La parte orientale è composta da quattro blocchi ed è collegata da un grosso masso quadrangolare. Alle pareti e ai margini dei lastroni sono poggiate, esternamente, lastre piatte, collocate in posizione obliqua. La copertura è ottenuta con due lastroni piani, mentre il pavimento è costituito dalla roccia naturale. Non sono stati rinvenuti elementi di cultura materiale che possano consentire di datare il sepolcro ma, sulla base di architetture simili, è possibile proporre una sua datazione tra la fine del Neolitico e il Bronzo Antico.

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Fonte: Gallura Preistorica di P. Mancini