Alla scoperta delle piante officinali del Monte Limbara
la coda cavallina
Caratteristiche
È una pianta erbacea perenne, rizomatosa. Da questo rizoma in primavera si dipartono i fusti aerei di due tipi, sterili e fertili, che presentano la caratteristica struttura articolata in nodi e internodi. I fusti fertili, erbacei sono alti 20-50 cm, sono privi di clorofilla e acquistano un colore bianco-avorio. I fusti sterili si sviluppano d’estate, sono più alti, da 30-40 cm a 180 cm, sono ramificati e verdi.
La coda cavallina fa parte della famiglia Equisetaceae e deriva dal latino equus ‘cavallo’ e saeta ‘setola, crine, pelo’: per la somiglianza dei fusti con la coda del cavallo. Gli effetti terapeutici dell’equiseto erano noti sin dall’antichità. Nelle Historiae Naturales di C. Plinio Secondo si legge che l’equiseto ha azione diuretica ed emostatica. Ma sempre nell’antichità era nota l’azione abrasiva della polvere di equiseto: essa infatti veniva utilizzata per levigare i metalli e il legno. Gli antichi romani preparavano un prodotto detergente a vase di polvere di equiseto, argilla e olio di oliva. Si trattava di un composto piuttosto duro che potrebbe essere considerato l’antenato del sapone.
Dove si trova la coda cavallina?
Il genere Equisetum è diffuso in tutto il mondo nelle regioni temperate e fredde di entrambi gli emisferi. In Italia cresce dalle regioni mediterranee a quelle subalpine. In Gallura (Nord Sardegna) è diffusa in luoghi umidi e paludosi della periferia di Tempio Pausania. Inoltre, lo si trova frequentemente alle falde del Monte Limbara. Vive difatti in luoghi umidi e freschi, pascoli irrigui, sulle sponde dei fiumi e nei luoghi erbosi ricchi di acqua.
Principi attivi
L’equiseto essicato ha un alto contenuto di ceneri di cui buona parte è costituita:
- da silice
- il 5,50% è formato da carbonato di calcio, solfato di potassio, magnesio, fosfato di calcio, calcio, ferro, manganese;
- un tannino
- saponine
- vitamina C
Proprietà
- diuretico (facilita l’eliminazione di cloruri)
- emostatico, quindi si utilizza nel caso di emorroidi, epistassi ed ulcere varicose
- emopoietico in quanto aiuta la formazione di globuli rossi
- remineralizzante (alta percentuale di silice)
Usi vari
Uso Interno
Il succo fresco è utilizzato come antiemorragico ed antianemico in quantità di 2-3 cucchiaini da caffè al giorno. Il decotto si prepara con 50-100 gr di pianta fresca o 10-20 gr di pianta essicata per ogni litro d’acqua. Il tutto si fa bollire 30 minuti e se ne bevono circa 250 ml al giorno. La polvere di equiseto si prende come tale o in cpasule in dose di 1-2 g prima o dopo i pasti principali. I giovani germogli si possono mangiare in insalata. La tintura madre si prepara lasciando macerare per 8 giorni 20 gr di fusti sterili per ogni 100 ml di alcool a 20°.
Uso Esterno
L’infuso viene usato per gargarismi ed infiammazioni della pelle in quantità di 5 gr in 100 ml d’acqua.
Usi locali
A Tempio Pausania in particolare viene usato come impacco per aiutare il processo di cicatrizzazione di ferite, per via interna sotto forma di infuso come diuretico e antinfiammatorio soprattutto contro le emorroidi sanguinanti. Talvolta viene anche utilizzato come detersivo nella pulizia di vetri e degli oggetti in rame.
Cucina e salute
I germogli sporiferi venivano usati in tempo di Quaresima in sostituzione del pesce e li chiamavano paltrufoli. Venivano lessati in acqua e poi infarinati e fritti.
Scopri le piante officinali del Monte Limbara!
Per approfondimenti: Piante Officinali del Monte Limbara (Rau-Satta) 1998; Piante Officinali della Sardegna (Pessei) 2000